giovedì 27 agosto 2009

Intervento di Giuseppe Amata - Sala Comunale Riposto 7 Agosto 2009

Difendiamo Contrada Gancia
Sala Comunale Riposto 7 Agosto 2009

Sintesi dell'intervento di Giuseppe Amata (Università di Catania)

1. Alla base del mio discorso si considerano gli artt. 1 (L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro), 3 (pari dignità sociale tra i cittadini) e 9 (La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio ed il patrimonio storico e artistico della nazione) della Cost. Italiana. Ed anche gli artt. 3 e 23 dei Diritti dell’uomo (Nazioni Unite, 1948).

2. Il XX secolo è stato caratterizzato dalla rivoluzione scientifica, dalla rivoluzione tecnica e dalla rivoluzione sociale. Queste rivoluzioni debbono camminare più o meno con lo stesso ritmo. Soprattutto la rivoluzione sociale non può stare indietro rispetto alle altre due o ancor peggio essere bloccata per far avanzare ciecamente soprattutto la rivoluzione tecnologica, che è altra cosa rispetto alla rivoluzione tecnica e fa gli interessi non dell’uomo, nella sua millenaria lotta d’emancipazione dalla fatica del lavoro, ma assoggetta l’uomo, così come le risorse naturali allo sfruttamento del modo capitalistico di produzione. La rivoluzione sociale, che controlla l’avanzamento degli ordinamenti economici e sociali, deve stare alla testa per spronare sia rivoluzione scientifica ai fini dell’avanzamento degli interessi generali della comunità mondiale e della pace e sia la rivoluzione tecnica per emancipare il lavoro dalla dura fatica quotidiana e condividerne i benefici e non certo per moltiplicare la perdita dei posti di lavoro. La persona umana nel lavoro acquista la sua dignità, con il lavoro realizza il primo dei diritti umani universali. Eppure negli ultimi decenni è stata violentemente imposta una nuova filosofia che disprezza il lavoratore e la sua dignità personale all’insegna della flessibilità e della mobilità, del lavoro interinale e dei contratti di formazione cioè a dire all’insegna della spada di Damocle del licenziamento per chi lavora e della sottoccupazione e del basso salario per i giovani che entrano nel mercato del lavoro.


3. Richiamo queste considerazioni perché sono funzionali al seguito del mio discorso. Infatti da queste tre rivoluzioni sono scaturiti nuovi bisogni sociali ed una nuova forma di valore per soddisfare questi bisogni, il valore sociale, relegato e tenuto ai margini da molti governanti dei diversi paesi del mondo, perché si ritiene preminente il valore di scambio (dominante nel capitalismo), il quale a suo volta da diversi secoli ha soppiantato il valore d’uso. I nuovi bisogni alla salute, all’istruzione, all’informazione, al trasporto, alla fruizione del patrimonio archeologico, architettonico, artistico e paesaggistico non si possono soddisfare con i valori di scambio, ma con il valore sociale e quindi richiedono l’intervento dello Stato per la salvaguardia dei beni pubblici (ad esempio i beni demaniali come i litorali e quelli patrimoniali come Contrada Gancia) e dei beni comuni come l’acqua. Ed invece negli ultimi trent’anni la politica delle privatizzazioni ha aggravato le condizioni di vita delle masse e contribuito ad accentuare la crisi economica che stiamo vivendo.

4. I Parchi sono dei valori sociali, sono dei beni comuni come l’acqua, frutto dell’attività della natura ed anche del lavoro umano, che hanno trasformato nel corso delle centinaia di ere geologiche e della millenaria civilizzazione il paesaggio. Far diventare un parco od una riserva naturale (che dir si voglia) Contrada Gancia significa inserire questo territorio nelle diverse finalità istituzionale dei parchi.

5. Su Contrada Gancia bisogna ragionare in termini di area metropolitana. I territori comunali di Riposto, Giarre, Mascali, ed anche quelli di Sant’Alfio e di Fiumefreddo rappresentano una piccola e prosperosa area metropolitana di circa centomila abitanti che si completa e si integra nella sua attività produttiva (agricoltura, pesca, trasporti, commercio, turismo) imperniata sullo sviluppo che dovrà avere il porto di Riposto, il quale non deve essere soltanto l’approdo per pochi yacht appartenenti a ricchi personaggi della finanza e dello spettacolo che non arrecano grande contributo allo sviluppo turistico, ma deve permettere la crescita del movimento delle persone e delle merci.

6. Gli itinerari turistici che si dirameranno dal porto di Riposto devono permettere la fruizione dei luoghi per raccogliere il messaggio della memoria rappresentato sia dall’evoluzione della natura racchiusa nelle immagini del paesaggio e sia dalla storia economica e sociale del territorio. Un turismo culturale, quindi, e non un mordi e fuggi dei proprietari degli yacht, che si vivacizza continuamente perché il paesaggio geografico è sempre in trasformazione, almeno nelle parti di esso interessate dalle continue eruzioni dell'Etna (l'unico vulcano attivo d'Europa!), ed i visitatori, infatti, spesso ripetono le loro visite e pertanto dovranno essere attratti dagli operatori turistici con sempre nuovi itinerari che associno la fruizione del paesaggio con la degustazione dei prodotti tipici dei luoghi (quelli originali e non quelli contraffatti), nel contesto dei momenti folcloristici specifici dei luoghi variegati dell’Etna e dei Nebrodi.

domenica 23 agosto 2009

Perché siamo contrari alla cementificazione di Contrada Gancia

Perché siamo contrari alla cementificazione di Contrada Gancia

Eccoci qua, di nuovo in prima linea per la difesa del nostro territorio e della nostra costa. La questione attuale è di grande importanza, perché a rischio è una delle zone più belle rimaste:

la costa a ridosso del Chiancone di Praiola.

Zona unica per le sue caratteristiche geologiche e paesaggistiche, una falesia, che si staglia nettamente con i suoi 25 metri di altezza a ridosso della battigia. Quello che colpisce noi ma anche tutte le persone che come noi sono amanti dei luoghi naturali, è la straordinaria bellezza paesaggistica di questo tratto di costa.

Una terrazza sul mare con una vista centralissima del nostro vulcano.

Un terreno, composto quasi esclusivamente da frammenti di rocce vulcaniche, denominato “chiancone” che qui si è fermato per aver incontrato il mare. Un terreno originatosi da quei movimenti che hanno determinato la formazione della Valle del Bove che proprio da Contrada Gancia si può osservare in tutta la sua larghezza, in tutta la sua bellezza.

Oggi la parte immediatamente a monte è una distesa di cardi con lembi di vegetazione mediterranea e qualche particolarità vegetale, anni di abbandono hanno degradato l’area; ma pensate a undici ettari di bosco mediterraneo, intersecato da sentieri naturali dove il visitatore può scorgere l’imponente mole dell’Etna e dall’altro lato il blu del Mare Jonio.

Basterebbe poco per fare di Contrada Gancia un sito veramente esclusivo!!!! Un parco sub-urbano da lasciare in eredità alla future generazioni. Altre amministrazioni con amministratori lungimiranti farebbero di Contrada Gancia uno dei punti di forza per la valorizzazione del proprio territorio, qui forse si farà l’ennesima colata di cemento, l’ennesimo scempio edilizio sia che si tratti di alberghi, di case o di altro.

Noi siamo totalmente contrari alla vendita di Contrada Gancia a privati, perché siamo fermamente conviti che i nostri interessi non coincidano con quelli di un acquirente. Per questo ci siamo costituiti insieme ad altre associazioni presenti sul territorio, ma anche insieme a tanti cittadini di Riposto in un:

Comitato per la salvaguardia di Contrada Gancia

per questo invitiamo tutti quanti a visitare la zona e ad aiutarci a difenderla.

martedì 18 agosto 2009

Videoclip su Contrada Gancia

Relevance of the Chiancone volcaniclastic deposit in the recent history of Etna Volcano

Copyright © 1996 Published by Elsevier Science B.V. - Research paper


References and further reading may be available for this article. To view references and further reading you must purchase this article.

Sonia Calvaria, Corresponding Author Contact Information, E-mail The Corresponding Author and Gianluca Groppellib

a Istituto Internazionale di Vulcanologia, Piazza Roma 2, 95129, Catania, Italy

b Università degli Studi di Milano, Via Mangiagalli 34, 20133, Milano, Italy

Received 20 June 1995;
accepted 1 March 1996. ;
Available online 6 May 1999.

Abstract

The Chiancone (CH) deposit is a volcaniclastic fan on the eastern flank of Mt. Etna. It crops out from the exit of the depression of the Valle del Bove (350 m a.s.l.) to the sea in an area which covers about 40 km2, with a maximum thickness of about 30 m and a slope of 3–4 ° towards the east. The total volume of the deposit is unknown because the base does not crop out, but some geophysical data suggest a maximum thickness of about 300 m, leading to an estimated maximum volume of about 12 km3 which is comparable to the volume of the Valle del Bove (VDB). Since this horseshoe-shaped valley is considered to be the CH's source region, a study of this deposit may allow an understanding of the mechanisms responsible for the origin of the VDB. On the basis of stratigraphic and sedimentary studies we divided the CH sequence into two main parts. The basal portion (Lithofacies 1) is visible only along the coast and has a width of about 6.5 km, a thickness of 1–4 m, and appears as an indurated horizontal deposit with a flat, locally eroded upper surface. We consider Lithofacies 1 as a huge mud flow which may be associated with an important eruptive event. The upper part (lithofacies 2–5) is mainly composed of fluvial beds (63% of measured thicknesses) that we attribute to events reworking the previously deposited layers. The less abundant (23%) very coarse-grained lenses were caused by fluvial floods. Thin and discontinuous pyroclastic layers are accidentally (3%) interbedded into the sequence. The upper portion of the CH sequence is up to 30 m thick and formed after 7590 ± 130 yr B.P. as established by our new radiocarbon dating. When the chemical data obtained on lava blocks sampled from lithofacies 1–4 are compared with products of older eruptive centres it may be argued that the major direction of transport occurred from west to east and involved erosion of those old eruptive centres which were located in the central-northern part of the VDB. Our data suggest the occurrence of an important eruptive event at least 7590 yr B.P. which may be associated with the deposition of the huge basal mud flow. This event was followed by fluvial reworking and deposition at a rate of at least 4 mm/yr. Extending this deposition rate to the whole thickness of the CH deposit (300 m) would imply a maximum age of 80,000–70,000 yr B.P. However, the deposition rate of the hidden part of the CH deposit was almost certainly much greater than 4 mm/yr implying an age for the onset of the CH sequence significantly less than 80,000–70,000 yr B.P. This very strongly suggests that the Trifoglietto volcano (which is older than 80,000 yr) was not involved in the opening of the VDB and the formation of the CH deposit. It also suggests that the first event of the opening of the VDB was much older than the 5000 yr proposed by some authors. It is possible that the CH was deposited during, or slightly later than, the life-span of the Ellittico volcano (40,000–15,000 yr B.P.).
Article Outline

• References

Corresponding Author Contact InformationCorresponding author. Phone: 39 95 448 084. Fax: 39 95 435 801.

sabato 8 agosto 2009